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​Q U A L C O S A   S U . . .​

C H A R L E S T O N

C H A R L E S T O N

Il charleston è un ballo di derivazione jazzistica diffusosi intorno agli anni venti, prima in America e poi in Europa. Di andamento veloce e brillante, ha ritmo sincopato in 4/4. Il charleston è senza dubbio il più brioso, gaio e scoppiettante ballo dell'epoca moderna. Per sua struttura, si stacca nettamente da tutti gli altri balli, possedendo una personalità inconfondibile ed inimitabile. Deve il suo nome alla città di Charleston, nella Carolina del Sud. Divenne popolare negli Stati Unitinel 1923 grazie alla canzone The Charleston di James P. Johnson.

 

 

Raggiunge la sua massima popolarità intorno al 1925/26, ovvero in un periodo molto particolare della storia americana e del resto del mondo. La popolazione vive con frenesia e dissolutezza questo periodo, quasi presagendo il catastrofico crac economico del 1929, facendo cose pazze e dedicandosi al consumismo più sfrenato. In questo clima elettrizzante e di generale euforia, non poteva mancare un ballo che rispecchiasse quello stato d'animo e che caratterizzasse il periodo.

 

 

Il charleston viene preso come emblema: musica allegra e gaia, ritmo eccitante, gonne frastagliate, collane di perle, la classica e rizza piuma sul cappellino, lustrini, paillettes e frac, uniti ad un po' di fatica nell'eseguirlo sono sufficienti a scaricare la tensione.

 

Oggi non si può dire che il charleston sia diffusissimo, in Europa è praticamente scomparso, ma rimane ancora presente negli Stati Uniti e non di rado viene eseguito nelle feste "comandate", specialmente a carnevale e a fine anno. In Italia, tuttavia, nella zona di Milano e provincia, un focolaio "charlestoniano" si è riacceso. Un gruppo di ragazzi, tra i 18 ed i 30 anni, ripropongono il charleston della tradizione, allenandosi in una scuola del centro ed esibendosi prevalentemente nel capoluogo meneghino.​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
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